Ecco alcune delle domande più frequenti a cui abbiamo cercato di dare risposte chiare e complete.
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Q?
P.O.S. (Piano Operativo di Sicurezza) – Le Imprese familiari devono redigere il P.O.S. per operare?
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A.
Precisiamo che le Imprese familiari devono redigere il P.O.S. qualora si trovino ad operare in un cantiere.
A tal fine ricordiamo che la Commissione per gli Interpelli sulla Sicurezza del Lavoro con nota n. 3/2015 del 24 giugno 2015 ha fornito riposta a tale quesito.
La Commissione, nella riposta ha richiamato due norme:
- l’articolo 230 bis del Codice Civile in base al quale “salvo che sia configurabile un diverso rapporto, il familiare che presta in modo continuativo la sua attività di lavoro nella famiglia o nell’Impresa familiare ha diritto al mantenimento secondo la condizione patrimoniale della famiglia e partecipa agli utili dell’Impresa familiare e ai beni acquisiti con essa, nonché agli incrementi dell’azienda in ordine all’avviamento in proporzione alla quantità e alla qualità del lavoro prestato”.
- L’articolo, 96 del Testo Unico (Decreto Legislativo n. 81/2008 e s.m.i.) recita “i Datori di lavoro delle Imprese affidatarie e di quelle esecutrici, anche nel caso in cui nel cantiere operi una sola Impresa, anche famigliare, o con meno di 10 addetti redigono il piano operativo di sicurezza di cui all’art. 89, comma 1, lettera h). La Commissione ha precisato che ai fini dell’applicazione del T.U. alle Imprese familiari vale l’articolo 21 del T.U. e che qualora si trovino ad operare all’interno di cantieri mobili (o temporanei) ai sensi dell’articolo 89, comma 1, lettera A, del citato T.U., sono tenute a redigere il P.O.S. come previsto dall’articolo 96 dello stesso T.U.
Il P.O.S. dovrà riportare tutti i punti dell’allegato XV fatta eccezione di quelli relativi a obblighi che non trovano applicazione nelle Imprese familiari.
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Q?
Quali sono le azioni preliminari ad una demolizione?
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A.
Prima dell’inizio di lavori di demolizione è fatto obbligo di procedere alla verifica delle condizioni di conservazione e di stabilità delle varie strutture da demolire. In relazione al risultato di tale verifica devono essere eseguite le opere di rafforzamento e di puntellamento necessarie ad evitare che, durante la demolizione, si verifichino crolli intempestivi (Art. 150 D.Lgs. 81/08).
Alla luce della complessità delle lavorazioni in esame (rimozione delle coperture, demolizione dei solai, gestione dei rifiuti prodotti, corretto allestimento del cantiere), risulta evidente l’importanza di un’approfondita progettazione iniziale.
Il Datore di Lavoro, o un suo preposto, deve verificare almeno quanto segue:
- il cantiere deve essere dotato degli spazi necessari a depositare temporaneamente i rifiuti prodotti;
- le strutture devono essere verificate ed eventualmente rinforzate, al fine di evitare crolli intempestivi;
- le opere provvisionali necessarie (ponteggi, ponti mobili etc.) devono essere scelte in base alle reali condizioni del cantiere;
- devono essere controllate ed eventualmente disattivate tutte le utenze presenti (impianti elettrici, gas…).
Le lavorazioni in analisi sono di complessità tale che la normativa impone al Datore di Lavoro, prima della realizzazione delle stesse, la redazione di un apposito documento, “PIANO DELLE DEMOLIZIONI”, da inserire nel P.O.S. dello specifico cantiere (Art. 151 D.Lgs. 81/08).
Il piano di demolizione è appunto il documento che deve descrivere:
- l’estensione dell’intervento;
- il tipo di macchine utilizzate;
- le procedure che devono essere attuate per la rimozione e demolizione dei vari elementi strutturali.
Esso include, inoltre, le valutazioni dei rischi inerenti sostanze pericolose presenti nel sito ed i metodi di bonifica, la valutazione dei rischi ambientali, in particolare polvere e rumore, e le misure di controllo ed attenuazione; in relazione a questi ultimi aspetti si possono allegare il Piano di controllo polveri e il Piano di controllo rumore.
In esso saranno esposte tutte le misure di sicurezza, collettiva ed individuale degli operatori, con l’individuazione e prescrizione degli appropriati D.P.I., e previste le misure che saranno da attuare per consegnare il sito in idoneo stato di sicurezza.
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Q?
A quali categorie di lavoratori deve essere effettuato il controllo per uso di sostanze stupefacenti
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A.
L’elenco è contenuto nell’Atto di Intesa Stato Regioni - provvedimento 30/10/2007 - che individua le categorie di lavoratori interessati dalla normativa.
1° gruppo - addetti all’impiego di gas tossici, alla fabbricazione e all’utilizzo di fuochi d’artificio e alla direzione e conduzione di impianti nucleari;
2° gruppo - mansioni inerenti le attività di trasporto: possessori di patenti C, D, E e coloro per i quali è richiesto il certificato di abilitazione o di formazione professionale (taxisti, autisti a noleggio, trasporto di merci pericolose), addetti alle ferrovie, personale navigante, piloti aerei, controllori di volo, conducenti, conduttori, manovratori, e addetti agli scambi di altri veicoli con binario, rotaie e apparecchi di sollevamento, esclusi i manovratori di carroponte con pulsantiera a terra e di monorotaie, addetti ai pannelli di controllo del movimento nel settore dei trasporti; addetti alla guida di macchine di movimentazione terra e merci;
3° gruppo - riguarda gli addetti del settore degli esplosivi.
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Q?
Quali sono gli obblighi dei lavoratori
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A.
Come indicato dall’art. 20, D.Lgs. n. 81/2008 e s.m.i., i lavoratori devono, in particolare:
- contribuire, insieme al Datore di Lavoro, ai dirigenti e ai preposti, all’adempimento degli obblighi previsti a tutela della salute e della sicurezza sui luoghi di lavoro
- osservare le disposizioni e le istruzioni impartite dal Datore di Lavoro, dai dirigenti e dai preposti, ai fini della protezione collettiva e individuale
- utilizzare correttamente le attrezzature di lavoro, le sostanze e i preparati pericolosi, i mezzi di trasporto e le altre attrezzature di lavoro, nonché i dispositivi di sicurezza
- segnalare immediatamente al Datore di Lavoro, al dirigente o al preposto le deficienze dei mezzi e dei dispositivi, nonché qualsiasi eventuale condizione di pericolo di cui sono a conoscenza
- non rimuovere o modificare, senza autorizzazione, i dispositivi di sicurezza o di segnalazione o di controllo
- non compiere di propria iniziativa operazioni o manovre che non siano di loro competenza ovvero che possano compromettere la sicurezza propria o di altri lavoratori
- partecipare ai programmi di formazione e di addestramento organizzati dal datore di lavoro
- sottoporsi ai controlli sanitari previsti o, comunque, disposti dal Medico Competente.
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Q?
In caso di mancanza di protezioni, parapetti, ecc.; in quanto tempo l’Impresa deve regolarizzare tale situazione?
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A.
L'obiettivo è quello di non avere situazioni irregolari o non conformi alle normative di legge sulla sicurezza del lavoro nei cantieri; in caso di accertamento di irregolarità, mancanza di protezioni tali situazioni devono essere eliminate immediatamente, inoltre il Decreto Legislativo 494/96 prevede che in caso di pericolo grave ed imminente il Coordinatore in fase di esecuzione (nominato dal committente) addetto alla verifica del rispetto delle norme antinfortunistiche sospenda la singola lavorazione fino ad avvenuto adeguamento da parte dell'Impresa interessata.
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Q?
E’ obbligatorio indossare l’elmetto in cantiere in caso di mancanza di gru e ponteggio?
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A.
L'articolo che tratta degli elmetti considera due ipotesi, una è la caduta di materiale dall'alto e l'altra è il contatto con elementi pericolosi (lavori nei cunicoli, manutenzione o riparazione sotto un macchinario) con il rischio di battere la testa.
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Q?
Per i conduttori di apparecchi di sollevamento (gru – autogru) e di macchine di movimento terra è prescritta un’apposita patente di guida?
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A.
- NO per gruisti
- Per autogru NO per l'uso come autogru. Patente secondo C.D.S. per guida in spazi pubblici
- Macchine varie (escavatori, sollevatori a forche, carrelli, ecc.) patente se guidate per spostamento in spazi pubblici, NO se usate in cantiere.
L'Accordo Stato-Regioni del 2012 ha individuato le attrezzature di lavoro per le quali è richiesta una specifica abilitazione degli operatori formazione teorica e pratica con relativo monte ore.
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Q?
E’ obbligatorio l’uso della rete di protezione sui ponti?
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A.
Per determinati lavori il Comune nel cui territorio è ubicato il cantiere può richiedere l'impiego della rete o teli di protezione per impedire la caduta di materiale minuto o trattenere la polvere. E' utile ricordare che sia i teli che la rete di protezione non sostengono né parapetti né le mantovane di protezione e che l'impiego di entrambi deve essere eseguito un calcolo di resistenza agli effetti del vento.
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Q?
Come si può fare un ponteggio all’interno di un appartamento usando tavole da ponte lunghe 4 mt?
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A.
Innanzitutto vale la pena di ricordare che come piano di calpestio non possono essere usati i pannelli d'armatura come piano di lavoro sui ponti. Pertanto possono essere impiegati solo tavole da ponte o pianali metallici. Per quanto riguarda la lunghezza della tavola dipende dalle dimensioni del locale, se il locale fosse piccolo la tavola deve essere per forza tagliata.
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Q?
E’ obbligatorio per legge predisporre sui tetti i ganci per ancorarsi con la cintura anticaduta?
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A.
Sì se è previsto nel regolamento edilizio di igiene del Comune dove è realizzato il fabbricato. Comunque in sede di progettazione il coordinatore deve inserire nel fascicolo tecnico della manutenzione dell'opera le procedure e le cadenze e i sistemi per eventuali accessi sulle coperture
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Q?
Come tavola fermapiede per il ponteggio si possono usare i pannelli d’armatura?
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A.
La risposta è SI in quanto la Legge fissa come altezza minima cm. 20. Mentre non si possono usare come piani di calpestio di un ponte, infatti non soddisfano i requisiti fissati dalla legge relativi allo spessore e alla superficie.
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Q?
Qual’è la distanza fra il ponteggio e il fabbricato?
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A.
Durante l’esecuzione del rustico i piani di calpestio del ponteggio non devono lasciare spazio con il filo del fabbricato, se ciò non fosse possibile si devono applicare mensole con tavole o altri sistemi di avvicinamento al fabbricato oppure predisporre parapetti verso la costruzione. Invece per opere di finitura è ammessa una distanza massima di cm. 20 dal fabbricato.
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Q?
E’ giusto far passare i cavi elettrici per terra?
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A.
Sarebbe meglio sollevarli o interrarli, specie se sono all’aperto. Questo per evitare schiacciamenti e deterioramenti dei cavi per azioni meccaniche. Tuttavia, se per qualche motivo ciò non fosse possibile, il cavo dovrà essere opportunamente ed adeguatamente protetto.
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Q?
Informazioni sulle scale doppie
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A.
Le scale doppie o a libro non devono avere un’altezza maggiore di mt. 5 e devono essere provviste di catena o di adeguato dispositivo che impedisca l’apertura della scala oltre il limite previsto.
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Q?
Per quale motivo il parapetto provvisorio delle scale fisse deve avere anche la tavola fermapiede.?
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A.
La tavola fermapiede deve esserci principalmente per evitare la caduta di materiale, e l’esatta collocazione è la chiusura totale dello spazio tra l’alzata e la pedata del gradino
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Q?
E’ obbligatorio recintare la base di rotazione della gru?
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A.
Si, in quanto la rotazione della base costituisce un pericolo qualora una persona si trovasse nel raggio d‘azione col rischio di rimanere schiacciato tra la parte rotante e la parte fissa.
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Q?
Durante lo scarico dei materiali sui castelli di servizio il parapetto frontale deve essere rimosso, quale protezione usare?
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A.
La protezione può essere rappresentata da una barriera girevole dietro la quale l’addetto può trovare riparo. Ad operazione ultimata la barriera deve essere richiusa. Altra possibile soluzione è rappresentata dall’uso di cinture di sicurezza.
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Q?
Perché non vengono forniti stivali di tipo antinfortunistico?
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A.
Gli stivali antinfortunistici devono essere utilizzati per lavori di getto di solette o in presenza di fango o acqua; la fornitura è a carico del datore di lavoro, e in caso di lavoro esposto alla pioggia di idonei impermeabili.
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Q?
E’ obbligatorio l’uso di cinture di sicurezza alla guida dei mezzi di cantiere (ruspe – escavatori) ?
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A.
Agli effetti del rischio di ribaltamento l'uso della cintura è senz'altro necessaria.
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Q?
In cantiere si possono usare come indumento di lavoro i calzoni corti?
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A.
Non risultano specifiche norme che lo vietino, tuttavia se la lavorazione comporta particolari rischi di tagli, abrasioni, punture, ecc. è senz'altro consigliabile utilizzare pantaloni lunghi.
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Q?
E’ obbligatorio avere un estintore in baracca?
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A.
La presenza o meno dell'estintore è in relazione alla valutazione del rischio incendio. In linea generale è senz'altro opportuno che ve ne sia almeno 1 e non è in relazione al numero di operai presenti sul cantiere.
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Q?
Quale sistema si deve adottare se ci sono cedimenti nel terreno quando si scava o in caso di pioggia?
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A.
Armare le pareti oppure dare alle pareti stesse la pendenza che si avvicini all'angolo di naturale declivio, cosa che rende impossibile il franamento del terreno.
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Q?
E’ obbligatorio portare le scarpe di tipo antinfortunistico quando si lavora in appartamento?
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A.
La Legge prescrive l'uso di scarpe con la suola antinfortunistica qualora sussista il rischio di puntura. Premesso questo dipende: se i lavori sono di ripristino di un appartamento tale rischio non sussiste, se invece, i lavori sono svolti in un appartamento in cantiere allora il rischio è presente.
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Q?
Fino a quale altezza non è obbligatorio usare i parapetti o cinture di sicurezza?
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A.
Definizione di lavori in quota art.107 del Decreto Legislativo 81/08 “attività lavorativa che espone il lavoratore al rischio di caduta da una quota posta ad altezza superiore a mt. 2,00 rispetto ad un piano stabile. le aperture nei muri prospicienti il vuoto o vani che abbiano una profondità superiore a mt. 0,50 devono essere munite di normale parapetto e tavola fermapiede oppure essere convenientemente sbarrate in modo da impedire la caduta di persone”
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Q?
A quale distanza è obbligatorio mettere le cuffie auricolari in cantiere se qualcuno utilizza macchine che generano rumore (martello pneumatico)?
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A.
Considerato che l’obbligo di utilizzare cuffie o tamponi auricolari è legato all'intensità del rumore, cosa che richiederebbe misure strumentali, è opportuno e conveniente indossare tali dispositivi in vicinanza della fonte di rumore (orientativamente almeno entro i 10 - 12 mt.).
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Q?
A quale distanza deve stare una gru dai cavi elettrici?
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A.
In presenza di linee elettriche o impianti elettrici con parti attive non protette si deve rispettare almeno una delle seguenti precauzioni:
- mettere fuori tensione ed in sicurezza le parti attive per tutta la durata dei lavori;
- posizionare ostacoli rigidi che impediscano l’avvicinamento alle parti attive;
- tenere in permanenza, persone macchine operative, apparecchi di sollevamento, ponteggi ed ogni altra attrezzatura a distanza di sicurezza. La distanza di sicurezza deve essere tale che non possano avvenire contatti diretti o scariche pericolose per le persone tenendo conto del tipo di lavoro, delle attrezzature usate e delle tensioni presenti e comunque la distanza di sicurezza non deve essere inferiore ai limiti dell’Allegato IX del Decreto Legislativo 81/08.
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Q?
E’ possibile utilizzare una gru a torre per il sollevamento di persone?
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A.
La materia è stata molto discussa in passato e, nonostante una circolare ministeriale che dava risposta positiva al quesito, molti organi di controllo (specie A.S.L.) sanzionavano l'uso di gru a torre ove esse fossero utilizzate per il sollevamento, ancorché eccezionale, di persone. L'attuale stesura dell'art. 184 del D.P.R. n. 547/55, così come modificato dall'art. 4 del D.Lgs. n. 359/99, risolve in maniera definitiva il problema affermando che "in casi eccezionali, possono essere utilizzate per il sollevamento di persone attrezzature non previste a tal fine" (quali sono le gru a torre). Naturalmente per questo utilizzo non proprio delle gru a torre la Legge prevede l'adozione di adeguate protezioni aggiuntive quali il controllo dei mezzi impiegati, il presidio permanente del posto di comando, il possesso da parte dei lavoratori trasportati di un mezzo di comunicazione sicuro col posto di comando e l'adozione di opportune misure per assicurare l'evacuazione dei lavoratori in casi di pericolo. E' opportuno considerare che i "casi eccezionali" sono quanto mai soggetti ad interpretazioni personali, per cui è bene che si usi l'apparecchio di sollevamento per persone solo in casi assolutamente e veramente necessari e quando mancano altri sistemi.
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Q?
Quando e come si deve realizzare l’impalcato sulla macchina del ferro?
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A.
L’impalcato si deve realizzare quando la macchina per la lavorazione del ferro si trova nel raggio d’azione di un apparecchio di sollevamento (gru – elevatore) oppure nelle vicinanze di un ponteggio.
L’impalcato deve essere costituito da tavole da ponte e deve essere solido, ossia adeguato a sostenere le sollecitazioni dovute alla caduta di materiale dall’alto.
I ferraioli spesso lamentano l’impossibilità di piegare i tondini a causa della presenza dei montanti sostenenti l‘impalcato. Il problema è risolvibile predisponendo un impalcato a sbalzo con montanti su un solo lato. -
Q?
Una tavola da ponte che presenta nodi o fessurazioni può essere ancora utilizzata?
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A.
Se i nodi sono numerosi e passanti e le fessurazioni interessano buona parte della luce della tavola, la stessa non potrà essere usata per allestire il piano di calpestio di un ponteggio. Caso mai potrà essere utilizzata come tavola fermapiede.
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Q?
Per interventi parziali su un tetto è sufficiente fare uso di imbracatura?
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A.
Se si tratta di modesti interventi, come la sostituzione di alcune tegole o torrini o breve tratti di gronde l’imbracatura può essere un adeguato sistema di protezione purché la fune di trattenuta sia saldamente ancorata a parti stabili, se invece l’intervento fosse di portata più ampia dovrà essere considerata la necessita di protezioni collettive (ponti - parapetti ecc.).
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Q?
E’ obbligatorio il casco in galleria per l’operatore di escavatore?
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A.
Se la macchina è dotata di cabina Fops - atta a proteggere dalla caduta di materiale dall’alto - non è necessario l’uso dell’elmetto, se diversamente l’operatore scende dal mezzo deve indossare anche l’elmetto protettivo.
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Q?
Esistono in commercio scarpe antinfortunistiche meno pesanti?
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A.
Il peso delle scarpe antinfortunistiche è prevalentemente dovuto alla lamina sotto la suola e il puntale, poi il rivestimento può essere di vario materiale più o meno leggero, resistente e confortevole, a seconda della mansione svolta può variare la scarpa da utilizzare (alta, bassa, ecc.).
Attualmente esistono calzature sempre di tipo antinfortunistico la cui lamina della suola non è più in acciaio ma in altro materiale equivalente che offre più confort di portabilità agli utilizzatori. -
Q?
Quale è la massima pendenza ammissibile per una andatoia da usarsi con la carriola?
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A.
La massima pendenza è del 50%. Tuttavia spingere una carriola con quella pendenza non è certo agevole!
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Q?
In relazione agli infortuni mortali la responsabilità è da addebitarsi alla sfortuna, allo sfortunato, o a chi?
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A.
La sola componente “sfortuna” sugli infortuni mortali nei cantieri è molto rara in quanto sono altre le componenti che concorrono alla causa dell’infortunio: mancanza di rispetto delle normative in materia di sicurezza del lavoro, lavoro nero attrezzatura non idonea, l’eccessiva fretta nell’eseguire le lavorazioni, la mancanza di organizzazione in relazione alla sicurezza, la confidenza con il rischio.
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Q?
E’ possibile che il datore di lavoro, possa rilasciare degli attestati relativi alla formazione e all’addestramento ai lavoratori?
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A.
Il datore di lavoro può rilasciare attestati relativi alla formazione ed addestramento; specificando le modalità come il contenuto, la durata e i docenti.
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Q?
E’ obbligatorio redigere il fascicolo dell’opera e cosa deve contenere?
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A.
Il “fascicolo” dell’opera viene predisposto dal Coordinatore per la Progettazione (soggetto designato dal committente dei lavori per la redazione del P.S.C. e per la predisposizione del fascicolo) durante la progettazione dell’opera ai sensi dell’art. 91, comma 1, lettera b), D.Lgs. 81/08 e s.m.i.
Tale violazione viene sanzionata a carico del Coordinatore per la Progettazione con la sanzione dell’arresto da tre a sei mesi o con l’ammenda da € 2.500 a € 6.400.
Successivamente è compito del Coordinatore per l’Esecuzione dei lavori (designato dal Committente per la verifica dell’osservanza della norma in materia di sicurezza nel cantiere) adeguare il “fascicolo” a seguito di modifiche intervenute.
Se il Coordinatore per la Progettazione non è previsto e successivamente si da incarico ad un’altra Impresa, ai sensi dell’art. 92, comma 2, il P.S.C. e il “fascicolo” dell’opera devono essere redatti dal Coordinatore per l’Esecuzione dei lavori.
L’obiettivo del “fascicolo” è quello di definire tutte le informazioni in grado di facilitare l'attività di tutela della sicurezza e della salute del personale incaricato, durante l’esercizio dell’opera, dell’esecuzione di tutti quei lavori necessari (e prevedibili), per la futura gestione (manutenzione compresa) dell'opera eseguita.
Il ”fascicolo” dell’opera deve contenente le informazioni utili alla prevenzione e alla protezione dai rischi cui sono esposti i lavoratori, da prendere in considerazione all’atto di eventuali lavori successivi sull’opera e accompagna la stessa per tutta la sua durata di vita (Allegato XVI - punto 1, D.Lgs. 81/08 e s.m.i.).Il “fascicolo” dell’opera ai sensi dell’Allegato XVI del D.Lgs. 81/08 e s.m.i. deve contenere:
- la descrizione sintetica dell’opera e l’indicazione dei soggetti coinvolti;
- l’individuazione dei rischi, delle misure preventive e protettive in dotazione dell’opera e di quelle ausiliarie, per gli interventi successivi prevedibili sull’opera;
- i riferimenti alla documentazione di supporto esistente: schemi, relazioni, calcoli, specifiche tecniche materiali utilizzati, tutte le caratteristiche dell’opera, elaborati grafici.
Lo schema di come deve essere elaborato il “fascicolo” è riportato nell’Allegato XVI che prevede tre capitoli:
Cap. I) - Descrizione sintetica dell’opera e l’indicazione dei soggetti coinvolti (scheda I).
Cap. II) - Individuazione dei rischi, delle misure preventive e protettive in dotazione dell’opera e di quelle ausiliarie, per gli interventi successivi prevedibili sull’opera, quali le manutenzioni ordinarie e straordinarie, nonché gli altri interventi successivi già previsti o programmati (schede II-1, II-2 e II-3).
Cap. III) - Riferimenti alla documentazione di supporto esistente (schede III-1, III-2 e III-3).Il fascicolo dell’opera non è obbligatorio solo nel caso di manutenzione ordinaria dell’edificio (Art. 91, comma 1, lett. b), D.Lgs. 81/08 e s.m.i.).
Il "fascicolo" ad ultimazione lavori deve essere consegnato all'amministratore del fabbricato o al proprietario dello stesso. -
Q?
Il preposto ha l’obbligo di controllare che i lavori di escavazione siano eseguiti in condizioni di sicurezza?
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A.
Il preposto deve verificare che le attrezzature di lavoro siano usate in conformità alle istruzioni del fabbricante, utilizzate correttamente e siano in buono stato di manutenzione. Deve, inoltre, assicurarsi che i lavoratori a terra indossino adeguati D.P.I. (dispositivi di protezione individuale) e che l’area operativa della macchina sia opportunamente segnalata o segregata.
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Q?
Si possono usare i pallet come chiusura sulle testate dei ponteggi?
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A.
I pallet non sono sufficienti per la protezione contro eventuali urti, devono essere installate le protezioni costituite da barriere prefabbricate della stessa marca del ponteggio e/o realizzato idoneo parapetto come previsto dalla normativa, costituito cioè da corrente superiore, corrente intermedio e tavola fermapiede.
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Q?
In caso di ostacolo che impedisca la completa rotazione di una gru a torre è possibile predisporre dei blocchi meccanici per limitare il movimento?
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A.
Il blocco meccanico alla rotazione della gru non è generalmente consentito perché sussiste il rischio di ribaltamento. Infatti i costruttori prevedono la necessità che la gru ruoti libera a 360 gradi durante i periodi di non funzionamento. Diverso è il blocco elettromeccanico che ha la funzione di limitare il raggio operativo di rotazione durante il funzionamento, pertanto, il problema va affrontato in fase di progettazione, ricercando una soluzione che eviti l'impatto del braccio della gru con l'ostacolo fisso. Si possono adottare in casi eccezionali varie soluzioni, in accordo con il costruttore della macchina, come blocchi alla rotazione, o particolari tipi a terra di ancoraggio; naturalmente la soluzione attuata dovrà avere il supporto di un particolare calcolo che garantisca la stabilità contro il ribaltamento in caso di azione del vento.
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Q?
Come preparare una linea vita su un tetto in legno a quattro falde senza parti in cemento per eseguire l’ancoraggio?
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A.
La soluzione prevenzionale migliore è quella di realizzare un ponte perimetrale e impalcati sottostanti alla copertura. L’uso dei D.P.I. anticaduta è ammessa solo se quanto sopra non fosse realizzabile. Infine per il fissaggio degli elementi della cosiddetta “linea vita” devono essere realizzati collegandoli a strutture resistenti. Se questo non fosse realizzabile occorre scendere alla soletta sottostante.
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Q?
Quante diagonali devono essere installate sul ponteggio?
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A.
Il ponteggio deve essere montato seguendo scrupolosamente quanto indicato nell’autorizzazione ministeriale usando solo componenti previsti per quel tipo di ponte, nel caso non si rispettasse quanto previsto nell’autorizzazione ministeriale esempio impiego di tubi e giunti o altri elementi occorre redigere progetto redatto da tecnico abilitato. Le operazioni di montaggio devono essere seguite da un preposto ed eseguite da addetti formati così come il preposto.
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Q?
Quando si deve smantellare un vecchio tetto e le solette sottostanti sono in cattive condizioni, come ci si deve comportare?
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A.
Dalla descrizione della situazione, appare evidente che devono essere eseguite opere di puntellazione delle solette sottostanti. Sul perimetro deve essere predisposto regolare ponteggio con parapetti di altezza superiore a 1,20 mt. oltre il piano di gronda.
Se anche la struttura da demolire presenta rischio di crollo intempestivo, si dovrà provvedere ad una puntellazione della struttura in demolizione.
I lavoratori addetti dovranno poter usufruire di un piano di calpestio che consenta loro di lavorare in sicurezza. Naturalmente quanto sopra è solo indicativo mancando informazioni più dettagliate. In ogni caso l’impresa deve redigere, oltre al piano operativo di sicurezza anche un piano delle demolizioni che precisi l’ordine delle demolizioni.